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L’assimilazione del Calcio nel corpo umano

"Partiamo dall’ABC, quindi da cos’è Il calcio: un minerale, quello più presente nell’organismo, si trova prevalentemente nelle ossa, dove viene accumulato sotto forma di carbonato. Questo elemento ha un ruolo basilare nella giovane età per lo sviluppo delle ossa e dei denti, ed è ovviamente determinante per la salute anche negli anni seguenti alla maturità: le ossa di fatto si rinnovano continuamente, benché il loro metabolismo muti con l’avanzare dell’età."

Entrando più nello specifico vediamo quanto calcio dobbiamo assumere ogni giorno.


Il nostro fabbisogno giornaliero è approssimativamente di 800 mg, tuttavia si tratta di un valore indicativo che certamente può variare in base al soggetto.

Per capirci prendiamo ad esempio il caso di una donna in gravidanza o nella fase di allattamento: necessita ovviamente di una più importante quantità di calcio.


Per di più dobbiamo considerare il fatto che per assimilare il calcio l’organismo ha necessità di vitamina D, che si deve principalmente all’esposizione ai raggi solari, questi infatti sono in grado di favorirne la sintesi nell’organismo.


Parliamo adesso di quali sono gli alimenti che contengono calcio.


Contrariamente a quanto si pensa comunemente, IL CALCIO che assumiamo in più larga parte NON VIENE dalle ACQUE MINERALI.


Le acque minerali infatti contribuiscono si al fabbisogno giornaliero, ma in una percentuale davvero minima.


I MINERALI disciolti in acqua hanno forma inorganica e dunque poco fruibili per l’organismo.


Al contrario invece È PIÙ FACILMENTE ASSIMILABILE il CALCIO in forma organica di cui sono ricchi alcuni tipi di verdure a foglia verde piuttosto che i cavoli o i broccoli, alimenti per altro dalle proprietà antitumorali importanti.


Anche aromi come prezzemolo e salvia possono contribuire al fabbisogno quotidiano.


Altre fonti di calcio sono anche i legumi secchi, la soia, le mandorle, il sesamo, ma anche varie specie di pesce e molluschi, come ad esempio le sardine, le cozze e le vongole.


Passiamo adesso alle note dolenti.


Molti sanno che tra gli alimenti più ricchi di calcio ci sono il latte ed i suoi derivati, PURTROPPO però, sono moltissimi i soggetti intolleranti al lattosio.


Ma andiamo con ordine: per prima cosa va specificato che essere intolleranti al lattosio non preclude l’accesso a tutti i derivati del latte.


Certamente non vanno consumati i formaggi morbidi e freschi, ma formaggi più stagionati.


Per esempio il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano, piuttosto che il pecorino, se non ci troviamo in presenza di intolleranze gravi, possono essere presenti nella dieta;


La stagionatura infatti, determina una riduzione del lattosio, che è quindi presente in quantitativi molto bassi o addirittura nulli.


Le problematiche legate alla mancanza o all’esubero del Calcio nell’organismo.


L’ipocalcemia, ovvero la carenza di calcio può manifestarsi anche nel lungo periodo e può presentarsi con dei segnali corporei come lo scarso appetito o il prurito e il formicolio delle dita, i crampi muscolari, sonnolenza e battito cardiaco irregolare.


Questi sintomi non sono da sottovalutare, perché il protrarsi a lungo della situazione può sfociare in problemi più gravi, come ad esempio la più conosciuta osteoporosi.


Anche l’Ipercalcemia, ovvero l’eccesso di calcio, può essere preoccupante e divenire causa di patologie come l’insufficienza renale, o favorire l’aumento della presenza di calcio nelle urine ed il conseguente sviluppo di calcoli renali.


Può inoltre causare stitichezza e essere un ostacolo per l’assimilazione di Ferro e Zinco.


In questo caso è opportuno assumere ACQUE MOLTO LEGGERE, dal bassissimo residuo fisso che favoriscono l’assimilazione degli alimenti e l’espulsione delle tossine.


Contrastando così l’aumento di calcio nelle urine e la formazione dei calcoli renali, favorendo la diuresi e riducendo la possibilità di soffrire di stitichezza.


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